Emicrania: oltre la terapia farmacologica
Negli ultimi anni, a partire dal 2013, a fronte dell’assenza di sostanziali novità farmacologiche nella cura degli attacchi emicranici sono comparsi devices (applicazioni) che hanno costituito allettanti novità .
Mi riferisco a vari sistemi basati sulla stimolazione del nervo vago e trigemino e con effetto quindi sul sistema encefalo-trigeminale e vantaggi sul controllo degli attacchi dolorosi:
- GAMMACORE: un elettrostimolatore del nervo vago che usato sistematicamente può avere effetti positivi nella terapia preventiva dell’emicrania.
- CEFALY: uno stimolatore da applicare a mo’ di coroncina o diadema e con effetto sia nel bloccare l’attacco sia nel costituire una terapia preventiva con applicazioni quotidiane della durata di circa 20 minuti al dì.
Gli effetti di questi devices sono stati testati inizialmente a Liegi e poi in vari studi presso numerosi Centri anche in Italia, a Torino ma anche a Napoli, con percentuali di successo discrete.
La novità su questa scia è in uno studio comparso nei primi mesi del 2017 su American Accademy of Neurology ad opera del gruppo israeliano di Yarnitsky ed al. che ha testato un cerotto a braccialetto applicato agli arti superiori per 20 minuti appena all’inizio di un attacco con varie intensità di corrente e senza assumere alcun farmaco per 2 ore. Sono stati trattati 71 pazienti per un totale di 299 attacchi. Nel 64% dei partecipanti è stata ottenuta una riduzione di almeno il 50% del dolore: i migliori risultati si sono ottenuti con intensità di 200 micros e quando il trattamento veniva effettuato alle prime avvisaglie dell’attacco.
L’effetto si svolgerebbe attraverso le fibre del dolore di tipo C attivando le vie inibitorie discendenti.
Sono necessari altri studi per confermare questi dati ma, se questo avvenisse, ci troveremmo di fronte ad un nuovo, attraente, non farmacologico, mezzo privo di effetti collaterali per combattere la crisi emicranica.
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