Attacchi epilettici subclinici connessi a perdita di memoria?
Sono stati osservati casi di attacchi epilettici clinicamente silenti con attività epilettica nell’ippocampo in due pazienti con morbo di Alzheimer senza anamnesi di epilessia. Queste alterazioni nell’attività elettrica del cervello risultavano assenti ad un elettroencefalogramma (EEG) standard, ma risultavano evidenti utilizzando elettrodi bilaterali attraverso il forame ovale mirando la lobo temporale mesiale.
Secondo il prof. Andrew Cole della Harvard Medical School, che ha descritto questi casi, queste osservazioni suggeriscono che nel decorso del morbo di Alzheimer si verifichino precocemente questi attacchi subclinici in assenza di anomalie EEG evidenti, ed esse potrebbero predominare durante il sonno, una fase critica per il consolidamento della memoria.
Quanto riscontrato contrasta con l’opinione comune secondo cui l’epilessia intervenga soltanto come sequela tardiva della neurodegenerazione nel morbo di Alzheimer, e debba essere trattata sintomaticamente soltanto una volta che compaiono le crisi.
Secondo gli esperti, questi dati collegano i fenomeni epilettici dell’ippocampo con il morbo di Alzheimer, che a sua volta è una patologia cerebrale che interessa anche l’ippocampo. È dunque necessario effettuare altro lavoro per sviluppare questa potenziale connessione. Lo studio, comunque, era di dimensioni molto piccole, dato che descriveva soltanto due casi, ed alcuni esperti sostengono che la probabilità di un’attività epilettica nell’ippocampo che non venga rilevata da un EEG standard sarebbe molto bassa.
Fonte : Nat Med online 2017 , pubblicato il 2/5
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